Oro rosso. Proprietà e problemi comuni

Oro rosso. Proprietà e problemi comuni

La richiesta di oro rosso è fortemente incrementata negli ultimi anni, specialmente nei paesi dell’Estremo Oriente. La lavorazione di questa varietà di oro può presentare qualche insidia, vediamo come affrontarla.

Un po’ di storia

Storicamente molto apprezzato in Russia, l’oro rosso è stato reso famoso dal gioielliere Peter Carl Fabergé, che lo ha utilizzato nella produzione di alcune delle sue famose uova nella seconda metà del XIX secolo.

 

Nell’Europa centrale è stato portato alla ribalta dalla maison Cartier, che inserì un anello in oro rosso nel suo celebre modello Trinity Ring nel 1924.

Che cos’è l’oro rosso?

Tutti i metalli della tavola periodica hanno un colore grigio più o meno chiaro, fanno eccezione due elementi: l’oro, con il suo giallo caratteristico,  e il rame, che è rosso.

Anche l’argento costituisce un metallo degno di nota, perché è quello che più di ogni altro è in grado di riflettere la luce visibile e il suo colore è vicino al bianco.

Le leghe preziose sono composte in maggior parte da una combinazione di oro, rame e argento: variando il loro rapporto si possono ottenere numerose sfumature di colore, dal verde al giallo intenso. L’oro rosso si ottiene quando la quantità di rame è molto alta.

 

 

La durezza dell’oro rosso

Oro e rame sono completamente miscibili tra loro, come lo sono acqua ed alcool, per intendersi, a patto che la temperatura rimanga al di sopra di 410°C circa. Se la lega di oro e rame viene fatta raffreddare lentamente al di sotto della soglia dei 410°C, la capacità dei due metalli di mescolarsi si riduce ed è probabile che si formino dei particolari composti, detti “intermetallici”, che hanno durezze molto elevate e bassissima lavorabilità: il metallo diventa molto difficile da trafilare o laminare e può facilmente spezzarsi.

Quando si formano i composti intermetallici?

Oltre che dalla già citata temperatura, la possibilità che i composti intermetallici si formino dipende dal rapporto tra rame e oro: più una madre lega contiene alte percentuali di rame e più la probabilità di formazione di composti intermetallici è alta. Il rapporto tra oro e rame dipende anche dai carati, la caratura più delicata è senza dubbio l’oro rosso 18k.

Perché l’oro rosso 18K è così fragile?

Nell’oro rosso 18K il rapporto tra oro e rame in numero di atomi è molto vicino al 50%, questo crea le condizioni perfette per la formazione del composto AuCu: se la lega viene raffreddata lentamente, sotto i 410°C grandi porzioni di metallo possono trasformarsi in composti intermetallici, rendendo il  semilavorato molto fragile e duro.

Cosa si può fare per ridurre questo problema?

Occorre adottare alcuni accorgimenti:

 

  • Il più importante è raffreddare il metallo velocemente, sia nella fase di fusione che in quella di ricottura, ad una temperatura di circa 500°C, ciò contribuisce a mantenere la lavorabilità, ad esempio nel caso di ricotture intermedie.
  • Utilizzare leghe madri in cui la percentuale di rame non supera l’80%, questo però a scapito dell’intensità del colore.
  • Utilizzare leghe madri con elevato tenore di affinatori di grano: questi permetteranno all’oro di mantenere una buona struttura cristallina nonostante le frequenti ed impegnative ricotture a cui andrà incontro il metallo e contribuiranno a ridurre la fragilità.

 

E per quanto riguarda la microfusione?

Nel caso di microfusione con oro rosso valgono gli stessi consigli, ma raffreddare velocemente l’alberino una volta estratto dalla fonditrice potrebbe essere un problema nel caso siano presenti delle pietre premontate nella cera.In questo caso, infatti, abbiamo due esigenze contrapposte: da una parte il metallo che deve essere raffreddato velocemente, dall’altro le pietre, che sopportano male bruschi cambiamenti di temperatura. Per ovviare a questo problema, si può ricorrere ad un trucco: una volta estratto il cilindro dalla fonditrice, lo si capovolge e immerge parzialmente in acqua, tenendo a contatto solo il bottone con l’acqua. In questo modo il piantone dell’albero raffredderà velocemente i pezzi, grazie alla buona conducibilità termica dell’oro, mentre le pietre, che sono a contatto solo parzialmente  con l’oro, si raffredderanno più lentamente.

 

E per concludere

L’oro rosso può presentare qualche insidia, ma con le giuste accortezze può essere facilmente lavorato. Nel nostro catalogo potrai trovare leghe madri in grado di produrre oro di un intenso colore rosso e di facile lavorazione.

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